Emporio Armani Magazine

Il primo flag magazine italiano.

Da Grafica per la moda di Carlo Branzaglia, in «LineaGrafica», 1, 1992.

Eppure anche in Armani c’è un elemento, la rivista “Emporio Armani Magazine” (progettata e realizzata da LCD di Franca Gori e  Gianni Sinni) che pur mantenendo un legame assai forte con la brand image (data anche la prevalenza di

materiale fotografico legato alle collezioni, al suo interno) rivendica una sua parziale autonomia, simbolizzata dal disegno dei caratteri della testata, reinterpretazione contemporanea di evidenti basi neoclassiche.

Da Immaginari del consumo giovanile, di Carlo Branzaglia, Costa&Nolan 1996.

Sempre fra i nostri confini si diffonde negli anni Ottanta quel fenomeno citato in precedenza, gli house organs che diventano testate autonome, dotate di grande impatto grafico. “Emporio Armani”, per prima, nasce dallo stesso nucleo redazionale di una raffinatissima rivista a distribuzione sotterranea: la fiorentina “Westuff”, capitanata da Bruno Casini e impostata graficamente da LCD Graphics (Franca Gori e Gianni Sinni)

alle prese in quegli anni anche con l’immagine del Pitti Trend, rassegna fiorentina dedicata alle tendenze. Lo staff succitato dà vita a una testata di grande eleganza, essendo dedicata ad Armani, con taglio monografico, particolare cura nelle immagini, una certa ariosità dei testi e, ovviamente, il dominio del bianco e nero. Si tratta della prima proposta di questo genere: una rivista-catalogo che va in giro per le edicole […].

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