Urban Fruits

Urban Fruits è il titolo sotto cui si riunirono le diverse iniziative pubbliche di FFF. Una serie di iniziative di dibattito sui temi della città che si sono protratte nel corso del 2010 in vari luoghi della città. Scopo di Urban Fruits era di costruire un network di condivisione delle esperienze e delle riflessioni messe in atto, per quanto riguarda il design urbano, in varie città con analoghe manifestazioni (Urban Play a Amsterdam, Public Design Festival di Milano, Civic City di Zurigo), organizzando allo scopo eventi pubblici di incontro di cui il convegno internazionale Più Design Può, organizzato l'anno precedente a Palazzo Medici Riccardi, e gli incontri nell’ambito del festival Beyond Media Visions si possono considerare degli ottimi precursori. Ma dato che non c’è niente di più coinvolgente della sperimentazione diretta delle opportunità offerte dal design per ripensare visionariamente gli spazi della città, l’organizzazione di un evento estensivo come Urban Fruits costituisce il principale intervento di “raccolta” post discussione nel calendario della programmazione annuale di FFF. Con Urban Fruits si attivano designer, artisti, grafici per interpretare, attraverso un percorso interattivo e partecipativo, alcuni luoghi (interstiziali o meno) della città. L’allestimento di spazi, mostre e workshop sono alcuni delle declinazioni che può assumere l’iniziativa, comunque sempre improntata a un continuo raffronto con i cittadini e le amministrazioni.

10 aprile 2010. Mano mano piazza. Piazza SS. Annunziata. Firenze.

28 giugno – 26 luglio 2010. Aperto alle Murate. Le Murate. Firenze.

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21-24 ottobre 2010. Più Design per il cambiamento / More design for change. Le Murate. Firenze.

Lcd

Time lapse by Rumi Produzioni

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Più / More. Il design per il cambiamento / Design for a change

(dalla presentazione del progetto)

con
Majid Abbasi
Jonathan Barnbrook
De Designpolitie
Fons Hickmann m23
Inkahoots
Yossi Lemel
Alain Le Quernec
Rico Lins
Chaz Maviane-Davies
Armando Milani
Andrea Rauch
Gianni Sinni
Un Mundo Feliz
Via Grafik

Premessa
Il tema del rapporto tra realtà e rappresentazione, al di là del problema filosofico, è diventato oggi uno dei più pressanti nel panorama della comunicazione visiva, con la scomparsa, come dice Jean Baudrillard, della stessa realtà. L’inflazione comunicativa ha fatto assopire la capacità di scelta e, in definitiva, la capacità di comprensione di ciò che stiamo percependo, rendendo obsolete opposizioni classiche come vero/falso, oggettivo/soggettivo. Si tratta di un’inflazione visiva cui concorre principalmente l’informazioni commerciale che nelle nostre città ha assunto il controllo pressoché esclusivo dello spazio pubblico. Non c’è dubbio che si tratti di un linguaggio e di una grammatica comunicativa vincente e, in definitiva, ben accetta, cui volenterosamente si sono adeguati tutti, a cominciare dalla politica e da coloro cui compete un dovere istituzionale di informazione verso i cittadini.

Il linguaggio seduttivo della pubblicità tuttavia non è in grado di rappresentare la complessità del reale e, infatti, come una “nuova mitologia” (R. Barthes) crea una propria dimensione fondata su quegli elementi logici della propria grammatica che risultano devastanti quando, come oggi accade, sono sempre più applicati alla dialettica politica: semplificazione, radicalizzazione e distorsione.

Avere a cuore i processi democratici della nostra società significa porre in atto ogni tentativo per ricostituire lo spazio civico della comunicazione di “pubblica utilità”, come si è chiamato in Italia il public design, al di là dei canali main stream dell’informazione.

Anche senza possedere canali televisvi, l’uso ponderato di vecchie e nuove tecnologie permette, oggi, alle pratiche di design activism di offrire ai cittadini occasioni di scambi d’opinione, certo sperimentali ma anche partecipate e suscettibili di future opportunità.

 

Il progetto
Durante il prossimo Festival della Creatività che si svolgerà a Firenze dal 21 al 24 ottobre 2010, l’associazione culturale FFF propone il progetto Più. Il design per il cambiamento / More. Design for a change un’infosfera di comunicazione grafica militante all’interno dell’ex-carcere delle Murate.

L’evento è caratterizzato da un approccio partecipato, sia nella definizione dei contenuti sia nella loro fruizione, e si presenta come una piattaforma di contenuti multilivello e multimodale.

Sul tema More Rights — tolleranza, solidarietà, diritti civili — alcuni dei più noti internazionalmente graphic designer saranno chiamati a produrre un proprio progetto. I progetti grafici così realizzati si concretizzeranno nella forma fisica del poster 6×3 e saranno affissi materialmente, al ritmo di 3 al giorno, sulla struttura appositamente predisposta nella piazzetta interna dell’ex-carcere delle Murate, in una sorta di happening continuato. L’idea di utilizzare il classico formato commerciale del 6×3 per proporre invece temi sociali e politici è una pratica già sperimentata da organizzazioni e associazioni militanti con il supporto visivo di grafici impegnati sul fronte del public design.

Quello che è possibile fare oggi è però di permettere un ulteriore livello di approfondimento dei contenuti, in tempo reale, tanto più necessario quanto maggiore è la sintesi grafica utilizzata. Insieme al progetto grafico del poster sarà, dunque, predisposta dagli autori una serie di informazioni aggiuntive (testi, iconografie, link, video, animazioni 3D, ecc.) ritenute utili ad approfondire l’argomento del proprio soggetto. L’insieme delle informazioni di approfondimento costituirà l’infosfera cognitiva virtuale che avvolgerà la struttura — reale — dei poster e che sarà navigabile dai visitatori principalmente attraverso un ambiente di Augmented Reality (utilizzando quindi uno smart phone), ma anche tramite i normali canali web attraverso un accesso QR code.

Si tratta di un progetto di comunicazione militante sperimentale, ancora mai tentato, che vuole evidenziare le enormi potenzialità del progetto grafico nel fornire piattaforme di dialogo necessarie al mantenimento dello spirito critico fondamentale in ogni società democratica. A partire dai progetti affissi e dalle suggestioni presenti nell’infosfera, i visitatori avranno la possibilità di contribuire con i propri materiali e riflessioni all’implementazione dei contenuti del progetto Più / More, ben oltre il limite temporale del Festival.

24 ottobre 2010. La città delle storie. Piazza SS. Annunziata e piazza Strozzi. Firenze.

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